Luca Rossi, Marina Ampolilla e Armando Tardini, in un articolo pubblicato su Bollettino Tributario n. 18/2023, commentano la norma della Legge Delega che prevede l’introduzione “a regime” di una disposizione sull’affrancamento a pagamento delle partecipazioni societarie. Il Governo chiamato ad attuare la Delega dovrà coordinare tale disposizione con i nuovi principi introdotti dalla Delega in materia di redditi di natura finanziaria che prevedono l’eliminazione della tradizionale distinzione tra redditi di capitale e redditi diversi. L’attuazione della Delega potrebbe essere l’occasione per chiarire alcuni aspetti della disciplina in tema di affrancamento che oggi appaiono incerti alla luce della prassi amministrativa.”

Luca Rossi, Marina Ampolilla e Armando Tardini in un articolo pubblicato su Bollettino Tributario n. 8/2023, passando per una breve disamina civilista delle operazioni di MLBO “interno”, esprimono alcune considerazioni in merito alla legittimità fiscale delle riorganizzazioni societarie finalizzate al cd. “debt push down”. E ciò specialmente in considerazione delle posizioni recentemente assunte al riguardo dall’Agenzia delle Entrate con le risposte nn. 142/2022, 395/2022 e 84/2023.

Luca Rossi, Marina Ampolilla e Alessia Vignudelli analizzano su Diritto Bancario le novità introdotte dalla Legge di Bilancio in tema di fiscalità immobiliare. La nuova norma ha ampliato l’ambito dei redditi conseguiti da soggetti non residenti che si considerano prodotti in Italia, includendovi anche le plusvalenze su partecipazioni in società ed enti non residenti il cui valore derivi principalmente da beni immobili situati in Italia. Occorrerebbe, tuttavia, chiarire l’ambito applicativo della nuova disposizione al fine di evitare che la stessa possa attrarre ad imposizione anche i redditi diversi derivanti dall’alienazione di fondi immobiliari italiani compromettendo in questo modo lo sviluppo del mercato immobiliare nel nostro Paese.

Luca Rossi, Marina Ampolilla e Federico Ymir Lissoni commentano su Diritto Bancario la norma che ha equiparato il trattamento dei fondi UE/SEE vigilati ai fondi italiani. In particolare, anche alla luce di alcune recenti sentenze, si evidenzia come l’intervento normativo non abbia del tutto risolto le questioni di incompatibilità con il diritto dell’Unione per quanto attiene sial al profilo soggettivo sia a quello temporale. Infatti, l’ambito di applicazione della nuova disposizione dovrebbe essere esteso al fine di ricomprendervi i fondi extra-UE nonché i proventi realizzati prima dell’entrata in vigore delle nuove disposizioni.