Luca Rossi, Marina Ampolilla e Armando Tardini in un articolo pubblicato su Bollettino Tributario n. 8/2023, passando per una breve disamina civilista delle operazioni di MLBO “interno”, esprimono alcune considerazioni in merito alla legittimità fiscale delle riorganizzazioni societarie finalizzate al cd. “debt push down”. E ciò specialmente in considerazione delle posizioni recentemente assunte al riguardo dall’Agenzia delle Entrate con le risposte nn. 142/2022, 395/2022 e 84/2023.

Luca Rossi, Marina Ampolilla e Michele Babele in un articolo pubblicato su Bollettino Tributario n. 7/2023 esprimono alcune considerazioni a commento della Risposta n. 256 del 17 marzo 2023 circa i requisiti che le partecipazioni al capitale sociale di società estere devono possedere al fine di applicare ai relativi proventi il medesimo regime fiscale applicabile agli utili distribuiti da società residenti in Italia.In particolare, l’interpretazione adottata dall’ Agenzia delle Entrate secondo cui il rendimento delle azioni estere deve essere interamente correlato ai risultati dell’emittente parrebbe essere in contrasto con la libera di circolazione dei capitali, sancita dall’art. 63 del TFUE, e con lo spirito della Direttiva 2011/96/UE nonché rispetto al tenore letterale delle norme di riferimento.

In un articolo pubblicato su Corriere Tributario n. 4/2023, Riccardo Michelutti e Andrea D’Ettorre esaminano la proposta di direttiva per prevenire l’uso improprio di entità di comodo (𝘴𝘩𝘦𝘭𝘭 𝘦𝘯𝘵𝘪𝘵𝘪𝘦𝘴), argomentando in merito all’applicabilità della Direttiva Madre-Figlia e Direttiva Interessi-Canoni secondo un approccio 𝘭𝘰𝘰𝘬-𝘵𝘩𝘳𝘰𝘶𝘨𝘩 nei confronti del socio dell’entità di comodo residente nell’Unione europea.

Riccardo Michelutti ed Euplio Iascone, in un articolo pubblicato su Eutekne.info del 29 marzo 2023, esprimono alcune considerazioni preliminari in merito agli aspetti fiscali dell’operazione di scissione per “scorporo” di cui all’art. 2506.1 c.c., introdotto dal D.Lgs. N.19 del 2 marzo 2023, attuativo della Direttiva UE 2019/2121 del 27 novembre 2019, che modifica la Direttiva UE 2017/1132 in materia di trasformazioni, fusioni e scissioni transfrontaliere.

In un articolo pubblicato su Il Fisco n. 13/2023, Francesco Capitta e Daniel Canini approfondiscono il trattamento ai fini dell’IVA e delle altre imposte indirette delle cessioni di immobili non ultimati alla luce della più recente giurisprudenza della Cassazione. In particolare, viene esaminata la questione se gli immobili non ultimati debbano considerarsi beni ancora immessi nel circuito produttivo – e le relative cessioni siano quindi soggette al regime ordinario di imposizione dell’IVA ed alle imposte di registro, ipotecarie e catastali in misura fissa – solo qualora la cessione avvenga tra imprese edili.